- Qualche riflessione su ‘sti cacchio di social media e lo stress che ci provocano
- Un framework per sperimentare con i social e ritrovare gioia
- Curiosità
- Introspezione
- Sperimentazione
- Revisione
- Strategia
- Azione
- E poi?
- Le fasi del framework applicate a quello che sto facendo
- Sto giocando con lnstagram
- Ho mandato all’aria il calendario editoriale
- Invece di stabilire a priori il mezzo di diffusione, lo decido dopo
- Conclusioni (era ora, eh?)
- Quale spunto proverai per primo?
Qualche riflessione su ‘sti cacchio di social media e lo stress che ci provocano
E se invece che l’ennesima incombenza di cui occuparci trattassimo i social come un’opportunità creativa?
È vero che quello che ci gira in testa è
Devo usare i social per lavoro e devo farlo bene per riuscire ad attrarre le persone giuste che poi un giorno magari vorranno lavorare con me o comprare i miei prodotti.
Ma quanta pressione ci mette questa cosa?
Devo creare contenuti utili, di qualità, che portino valore.
Vero. Ma cosa vuol dire in realtà questa frase?
Vuol dire che devo rinchiudermi dentro schemi prefissati o che posso ballare libera ed esprimermi come cacchio mi pare?
Sai che ti dico, che secondo me funziona più la seconda.
Certo, magari ti do consigli utili o ti faccio domande che ti fanno pensare o ti ispiro o ti faccio approfondire o ti faccio divertire. (Tutto questo è di valore.)
Ma qualsiasi cosa io faccia, la posso fare a modo mio, usando gli strumenti come mezzo che mi faccia esprimere la mia creatività.
Vuoi scrivere un pippone perché quella è la tua cifra? Fallo!
Vuoi essere cialtrona e dire cazzate in una diretta perché quella è la tua cifra? Fallo!
Vuoi scrivere un post di 3 righe e mezza perché quella è la tua cifra? Fallo!
Quello che le persone vivono attraverso i nostri contenuti è un’esperienza. Ma se questa esperienza è molto diversa da quella che poi gli facciamo vivere di persona, come la prenderanno?
Noi siamo qua a dirci
E questo non lo posso fare. E questo invece lo devo fare sempre semprissimo. E devo aggiungere questo canale di comunicazione perché me l’ha detto mio cuggino (sì, lo stesso che aveva detto che una volta è morto).
Ma si può campare così?
Lo sai che penso? Che non stiamo sbagliando tutto. Che non siamo intrinsecamente sbagliatǝ, soprattutto, solo perché ogni tanto ci incasiniamo. E chi non lo fa?
Due cose però secondo me le stiamo sbagliando quando ci sentiamo così:
- non ci stiamo ascoltando,
- non stiamo ascoltando le persone giuste.
Perché a forza di sentire fonti esterne abbiamo un po’ perso il filo che ci porta alla nostra creatività ma anche alla fiducia nelle nostre capacità.
E perché probabilmente abbiamo scelto le persone e le fonti sbagliate a cui dare retta e poi ci siamo incastratǝ nei loro dogmatismi che per noi evidentemente non funzionano.
E ora ci sentiamo pure in colpa e pensiamo di essere delle pippe!
A me ‘sta cosa fa incazzare da matti.
Ora però, incazzatura a parte, come ne usciamo?
Un framework per sperimentare con i social e ritrovare gioia
Io in questo periodo ci ho pensato un sacco, per me stessa e anche per tutte quelle persone che dopo l’ultima newsletter mi hanno chiesto “Ma tu una quadra l’hai trovata?”.
Non ancora in realtà, sto ancora cercando di capire attraverso una serie di domande che mi sto facendo e altri step che sto cominciando a fare.
Ho provato a mettere in bella le domande ed è venuto fuori una sorta di framework circolare. Perché per me tutto è ciclico e nulla è lineare perché nulla rimane fermo e immutabile in eterno. Per dire, un diamante è per sempre, sì, ma il matrimonio che c’era intorno? E la montatura? E la mano che lo portava? Sorry, il mio black humour è tremendo a volte.
Vabbè, ti passo il framework, vediamo che ne pensi.
Curiosità
(Ri)comincia da capo mettendoti in atteggiamento di scoperta, usa la mente del principiante, guarda i social come fossero qualcosa di nuovo, scopri le loro funzionalità
La curiosità non è una fase ma è il sottofondo musicale, il giusto spirito, il cerchio che contiene tutto.
Introspezione
Fatti domande e ascolta bene le tue risposte.
Per esempio chiediti
- che cosa mi fa stare bene, in generale e non solo nella comunicazione online?
- In cosa credo? Quali sono i miei valori?
- Qual è il mio ritmo naturale nel fare le cose?
- Quali funzionalità mi piacciono del social X e quali detesto e perché?
- Quali funzionalità non ho mai provato e potrei esplorare?
- Quali attività mi richiedono più o meno energia?
- Quali attività creano un ritorno (in termini di relazioni, contatti, gratificazione perché ho aiutato qualcuno, interesse verso quello che faccio) e quali no?
Sperimentazione
Prendi informazioni dalle risposte che hai dato nella fase di introspezione e comincia a esplorare le possibilità, prova a lasciare libera la tua creatività e a vedere dove ti porta, sperimenta cose nuove, rompi le routine, destruttura.
Revisione
Revisiona il lavoro che hai fatto e verifica cosa ha funzionato e cosa no, cosa ti è piaciuto fare, cosa ti ha irritato, cosa vuoi continuare a fare e cosa vuoi mollare.
Strategia
La sperimentazione per capire cosa ti dà gioia fare e cosa ti dà il vomito va benissimo ma poi deve arrivare il lavoro strategico perché qua parliamo di business non di hobby o cazzeggio personale.
Se scegli un canale in cui le tue persone non ci sono, ti ritrovi su una collina a urlare al vento.
Se non sai chi sono le tue persone, che luoghi popolano, come raggiungerle, ti manca un pezzo fondamentale del tuo lavoro.
Allora fatti aiutare. Scegli unǝ professionista che crei una strategia giusta per te.
Non sai a chi rivolgerti? Chiedi in giro. Non sai a chiedere? Parla con persone che fanno il tuo mestiere o semplicemente che lavorano in proprio e che magari si sono fatte seguire da qualcuno. Chiedi a me, se vuoi, oppure vieni nel gruppo Facebook Ascoltiamoci e chiedi alle persone nel gruppo.
Azione
Quando hai gli elementi che ti servono per partire parti. Non aspettare di aver definito ogni micro aspetto. Quelli li definirai con l’esperienza sul campo.
E poi?
Nulla è scolpito nella pietra: noi cambiamo, i nostri servizi e prodotti cambiano, le strade da seguire possono cambiare. Quindi ricomincia il ciclo ogni volta che ne senti il bisogno.
Le fasi del framework applicate a quello che sto facendo
Nelle ultime settimane
- mi sto facendo un bel po’ di domande e sto cominciando a raccogliere le risposte,
- sto provando a togliere un po’ di struttura per lasciare più spazio alla sperimentazione e alla creatività.
In pratica sono in un mix di introspezione e sperimentazione con un pizzico di revisione.
Ti faccio esempi concreti così puoi trarre spunto.
Sto giocando con lnstagram
Ho creato un post per Instagram rispondendo all’invito di Eleonora Pellegrini che ci proponeva di creare dei post sulla festa della mamma uscendo dalla retorica e dai cliché.
Introspezione
In quel caso ho pensato al concetto che volevo veicolare e mi sono chiesta come avrei potuto rappresentarlo in forma grafica.
Sperimentazione
Ho giocato un po’ con Canva, mi sono divertita e in fondo non ci ho messo neanche troppo tempo. Poi ho unito i pezzi e messo insieme il testo.
Revisione
Il post ha funzionato: per la mia creatività che si è presa spazio, per le persone che lo hanno letto su cui, stando a quello che mi scrivono, ha avuto un certo impatto, per una mia gratificazione interiore perché so di aver avuto un impatto positivo.
E a livello di business? Penso che funzioni nella misura in cui lo contestualizzo nell’esperienza di cui parlavo prima: in quel post ci sono io, c’è quello che penso e c’è il come lo penso (la forma, che nei rapporti umani è veicolo ineludibile di sostanza).
Quell’esserci crea una relazione. Ci sono persone che si sentiranno vicine a me, altre che si allontaneranno. E questo per chi lavora in proprio è fondamentale perché nessunǝ di noi è diventato freelance o ha avviato un’attività per lavorare con gente che non sopportiamo, diciamocelo!
Pure se freelance ci siamo diventatǝ per caso, come è successo a me, la spinta alla realizzazione, a fare qualcosa che ci rappresentasse davvero, ce l’abbiamo sempre avuta e ora possiamo finalmente scegliere per chi farlo questo qualcosa.
Ho mandato all’aria il calendario editoriale
Ho deciso di mollare i temi mensili, in verità pure il calendario editoriale e di navigare a vista. Cosa che per una planner come me fa una paura fottuta.
Introspezione
Epperò: meglio una struttura che mi fa sentire sicura ma un po’ stretta o l’ignoto che mi spaventa ma mi libera?
Di sicuro esisterà un buon compromesso ma per ora mi sto concedendo di provare l’ignoto. La smetto di pattinare vicino alla balaustra e mi sposto al centro. Cadrò? Magari sì, magari no, magari chi se ne frega.
Sperimentazione
Quindi per ora vado avanti di settimana in settimana, con una sola cosa sicura: i blocchi di tempo sul calendario dedicati alla creazione di contenuti. Che questa settimana ho già cannato. LOL
Invece di stabilire a priori il mezzo di diffusione, lo decido dopo
Introspezione
Ho smontato un altro pezzo di struttura, cioè mi sono detta “Parti dal concetto centrale che vuoi passare e scrivi, dopo vediamo quali pezzi mettiamo dove”.
Il dove per me significa: newsletter, blog e Instagram.
Sperimentazione
I pezzi li stai vedendo: il post che stai leggendo qui è il contenuto intero, nella newsletter ho messo la parte introduttiva e alcuni spunti sul framework (perché poi Gmail si incazza e se l’email pesa più di 102 Kb la taglia) e su Instagram ho pubblicato una versione grafica che racconta più che altro il framework.
Revisione
Mi sono divertita a farlo? Sì.
Mi ha preso tempo? Parecchio, ma su questo ci posso lavorare.
Mi è costato energia? Sì, ma in realtà mi ha ricaricata perché è stata una bella botta creativa e quindi a lavoro concluso avevo ancora energia da spendere.
Ho sforato la deadline? Sì, di qualche ora. Perché mi stavo facendo frenare dalle pippe mentali. Che è normale, ma allora — come dicevo durante una sessione con Roberta — vale la pena prevedere nella programmazione delle attività un tempo extra perché so che avrò a che fare con pippe mentali varie e superarle mi richiederà un po’ di energia e di tempo. Lezione imparata per la settimana prossima!
Conclusioni (era ora, eh?)
Come vedi mi mancano ancora le fasi Strategia e Azione perché ho bisogno di un altro po’ di sperimentazione prima di sistematizzare il tutto.
Poi magari facciamo un’altra puntata perché ora è veramente il momento di concludere questo papiro sull’uso consapevole, intenzionale e gioioso dei social (a proposito, nel blog trovi un altro articolo sul tema).
Tirando le fila del discorso, credo che in fondo si tratti di trovare una buona intersezione fra quello che ti dà gioia e ti offre spazio creativo e quello che funziona sul canale social che scegli di usare, perché comunque il tuo scopo è far arrivare il tuo messaggio alle persone che vuoi raggiungere. Sì, è un po’ un compromesso, ma in fondo è anche un’opportunità.
My purpose is to make myself and my experience available. — William Zinsser, On Writing Well
Bene! Today’s pippone è finito!
Quale spunto proverai per primo?
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