Ieri è partito il percorso di gruppo Fai spazio in compagnia, da oggi e per le prossime settimane te lo racconterò perché penso che ci siano parecchie cose che ti suoneranno familiari.
Ieri abbiamo cominciato a lavorare partendo dalla fase di esplorazione e raccolta di idee, andando fino alla pianificazione e passando per trappole, blocchi e pippe mentali varie.
Idee da esplorare e raccogliere: difficoltÃ
Per quanto riguarda le idee che arrivano e che poi raccogliamo ci sono delle difficoltà che sono emerse che sono abbastanza tipiche.
- Ho tanti luoghi in cui io segno idee e cose che mi vengono in mente ma poi finiscono in un enorme cumulo e non so più come metterci mano.
- Quando un'idea mi viene mentre sono sotto la doccia o comunque sono lontana da qualsiasi tipo di dispositivo che mi consenta di annotarla poi è facile che la dimentichi. Come posso fare perché non succeda?
Ci siamo accorte che questa cosa succede in particolare perché mentre c'è quasi sempre il momento della raccolta delle idee, non c'è mai il momento della revisione e della catalogazione delle idee, delle risorse e degli appunti che ho preso.
Un'idea potrebbe essere quella proposta da Giorgia, cioè ripete un paio di volte l'idea ad alta voce per fissarla nella mente e poi trascriverla appena possibile.
Alessia invece propone la tecnica del palazzo della memoria.
Trappole mentali tipiche
Quelle di cui abbiamo parlato di più sono le solite sospette che intervengono non solo nel processo creativo ma un po' in tutte le cose quotidiane. Ovvero
- procrastinazione
- perfezionismo,
- fenomeno dell'impostore,
- senso di colpa in versione duplice — quando sto lavorando mi sento in colpa perché magari non mi sto godendo la vita o trascurando la famiglia, viceversa quando sto con la famiglia o magari mi sto godendo la vita non riesco a staccare del tutto essere del tutto presente in quel momento perché sto pensando al lavoro
Dalle idee alla progettazione e pianificazione: difficoltÃ
Anche in questo caso le difficoltà che sono emerse mi è capitato di sentirle spesso da clienti, colleghe e freelance in generale.
- Faccio fatica a "spacchettare", il progetto cioè spezzettarlo in una serie di scadenze, di attività da fare e poi di task.
- Salto la fase di pianificazione e spacchettamento perché tendo a passare direttamente all'azione.
- Non mi prendo tempo per fare chiarezza all'inizio e mi butto subito alla ricerca degli strumenti che potrei usare nel progetto.
- Sono bravissima con i progetti dei miei clienti. Per loro faccio un'ottimo lavoro di progettazione e pianificazione ma quando devo lavorare ai progetti per la mia attività sono un disastro, salto le fasi, non tengo traccia dei task, eccetera.
Che è normale perché gli strumenti nuovi sono sempre divertenti da scoprire e che però ci taglia le gambe perché, non avendo lavorato su tutta la parte di sistema, facciamo poggiare gli strumenti su fondamenta davvero poco stabili.
E questo è un po' una variante sul tema di situazioni come "Se devo creare il mio calendario editoriale e i miei contenuti non lo faccio, mentre per i clienti lo faccio benissimo".
In questo caso un tentativo che si può fare per cominciare a cambiare le cose è fare uno switch e cioè immaginare la nostra attività come nostra cliente.
Torna alla home Spulcia i contenuti Scrivimi Giada Centofanti • P.IVA 01969000668 • Socializziamo: Instagram, LinkedIn Privacy Policy Cookie Policy Condizioni generali