Leggi la trascrizione della puntata
Ciao Buonascolters!
Benvenuti all’ultima puntata del 2019!
Come state? Io decisamente meglio rispetto alle ultime volte che ci siamo sentiti. Però ve lo devo dire, questa puntata proprio non voleva nascere.
Ci ho provato lo stesso anche se avevo le idee un po’ intrecciate e spero che alla fine il risultato sia buono e soprattutto utile per voi.
Partiamo dall’inizio: quando ho preparato il calendario editoriale per questa stagione di Buon ascolto sapevo che a dicembre avrei voluto fare una puntata sull’audit o la review, la revisione insomma, dell’anno che sta finendo.
Poi mi sono arrivati altri spunti: qualcuno voleva lavorare sulla parola per l’anno prossimo, qualcuno sulla pianificazione. E alla fine prima della puntata sono venute fuori 20 pagine di workbook.
Solo che, fatto il workbook, mi sono incartata sulla puntata. Ma comunque sono partita da quello che sapevo di voler fare e sono andata avanti.
Tanto per cominciare sapevo di voler partire dalla revisione prima di arrivare alla visione per il futuro, perché se non ci fermiamo a riflettere e anche celebrare quello che abbiamo fatto, sarà difficile capire dove vogliamo andare.
Mi ricordo che un libro di geografia delle medie, credo, aveva per ogni Paese delle schede storiche intitolate tipo “Uno sguardo al passato per capire il presente” o il futuro, qualcosa del genere. In ogni caso, mi sembra che sintetizzi bene quello che voglio dire: guardiamo il percorso fatto, capiamo come siamo arrivati dove siamo e decidiamo come procedere.
Ok, ma questa revisione e poi visione che ambiti riguarda? Dipende da noi, ne possiamo fare una per il lavoro e una per la vita privata oppure addirittura suddividerla ancora per aree della vita. Io però preferisco le cose semplici e la faccio unificata. E vedrete che anche il workbook è impostato così, anche se ci sono un paio di domande specifiche sull’attività professionale.
Poi non è solo una questione di semplicità, è proprio che non viviamo a compartimenti stagni e quello che succede in un’area influisce anche sulle altre.
Allora, partiamo proprio dalla revisione e facciamo insieme un po’ di lavoro. Vi do alcuni spunti tratti dal workbook, ma non tutti perché penso che renderebbe la puntata pesante. Se vi bastano quelli della puntata siete a posto, se invece volete approfondire scaricate il PDF con tutti gli esercizi.
Revisione
Allora, come si fa una revisione? Tanto per cominciare prendendo carta, penna e un po’ di tempo.
Ok, poi pensate a quello che avete fatto durante l’anno: magari vi eravate posti degli obiettivi da raggiungere. Pensate a come è andata, se li avete raggiunti, quali ostacoli avete incontrato. Pensate al lavoro che avete fatto per raggiungerli, non solo al risultato finale. Il viaggio che vi porta da A a B conta parecchio, faremmo bene a non scordarcelo!
Magari invece non avevate obiettivi specifici, allora ripercorrete l’anno mese per mese e pensate a quello che vi è capitato. Esperienze positive, esperienze frustranti. Prendete nota di tutto, soprattutto delle vostre sensazioni ed emozioni.
Desideri
Ok, adesso si può fare un primo passo avanti.
Pensate alle cose positive che avete avuto e chiedetevi quali vorreste aumentare. Ovvero, pensate alle cose belle o sensazioni che avete vissuto e di cui direste “ne voglio ancora!”. Annotate tutte quelle che vi vengono in mente.
Una volta finito pensate invece a cose belle che non avete avuto e che vorreste. Che cosa desiderate? Scrivete anche queste.
A questo punto è il momento di chiedervi “Come mi voglio sentire?”. È una domanda che dovremmo farci spesso e invece ce ne dimentichiamo. Beh, allora cogliamo al volo lo spunto che ci dà la fine dell’anno e proviamo a capire quali sono le sensazioni che vorremmo vivere nei prossimi mei.
E per capirlo fate così: rivedete le risposte alle due domande precedenti e andate alla ricerca della sensazione che c’è sotto alle cose che avete elencato. Provate a chiedervi perché desiderate quella cosa o quell’esperienza, chiedetevi come vi farebbe sentire ottenerla.
Visione
Ok, ora è il momento di spostarci verso la visione.
Avete fatto una valutazione dello scorso anno e avete delineato i vostri desideri. Ma cosa c’è sotto ai desideri? Cosa vi muove e vi motiva?
Lo scoprite cominciando a chiedervi il perché. Mi spiego. Prendete la risposta che avete dato alla domanda “Come mi voglio sentire?” e spiegate perché volete sentirvi così. Scrivete almeno 5 perché. Non siate pigri, perché più andate a fondo con i perché, più chiarezza avrete.
A questo punto provate a descrivere la vostra giornata ideale, una giornata che davvero vi piacerebbe vivere. Metteteci dentro lavoro, vita privata, tutto quello che volete. L’importante è che risponda ai vostri desideri e non alle aspettative di altri.
Bene, quando avete finito, rileggete e anche stavolta chiedetevi perché desiderate avere una giornata del genere. Come prima, idem con patate, scrivete almeno 5 perché. Chi ne scrive di più vince una stellina dorata.
L’ultimo step è racchiudere in una frase la vostra visione per il prossimo anno. Rileggete desideri, giornata ideale e perché, provate a visualizzarli e poi scrivete una, al massimo due frasi che condensino bene questi elementi.
E che ci fate con la visione poi? …Non quello che state pensando!
Scherzi a parte, la visione serve a guidarvi, a darvi la prospettiva a lungo termine, a motivarvi e ispirarvi. Per questo non è male averla a portata di occhi. Per esempio, partendo dalla frase, potete creare la vostra vision board facendo un collage con immagini ritagliate dalle riviste.
Oppure potete usare la visione ma anche tutte le altre cose che avete scritto fino a qui per scegliere la parola o l’intenzione per l’anno prossimo. Vi guiderà, vi ispirerà, vi riporterà verso la vostra visione in caso di deviazioni. Io per esempio ho scelto la mia parola tra le sensazioni che ho elencato rispondendo a “Come mi voglio sentire?”. E sto pensando di scriverla o disegnarla da qualche parte e poi appenderla, come promemoria.
Azione
Beh, come diceva Bruno Pizzul, tutto molto bello. Sì, bello, però se qui non ci mettiamo al lavoro la visione al massimo rimane un miraggio.
E quindi come si passa all’azione? Ta da da da… costruendo gli obiettivi e pianificando le azioni per raggiungerli. Qui di solito casca il povero asino perché questa è una parte che non a tutti viene facile.
Io qui in puntata vi do qualche accenno perché per andare a fondo della questione ci vorrebbe un bel po’ di tempo. Ma comunque vi do qualche nozione base che di sicuro vi aiuterà a superare i primi blocchi.
Allora, per prima cosa vediamo come dev’essere un obiettivo che funziona.
Chiaro, specifico e rilevante Devo sapere esattamente cosa voglio ottenere e come voglio ottenerlo. E mi devo chiedere se è davvero rilevante per me, e cioè: perché lo voglio raggiungere? Che beneficio mi porta? C’è una pressione esterna che mi sta portando a fare qualcosa di cui non mi frega nulla?
Nel nostro caso, gli obiettivi che elencherete dovrebbero già essere rilevanti perché arrivano dopo aver fatto una serie di esercizi che rimettono al centro i vostri desideri e le vostre motivazioni, ma comunque una verifica non è mai male farla.
Misurabile
Vi ricordate quando a scuola la prof di matematica chiedeva “Che cosa, fagioli, patate?” quando non scrivevamo le unità di misura. Ecco, vale lo stesso per gli obiettivi: devono essere misurabili in numeri o in dati quantitativi.
E nel caso non siano misurabili in questo modo, mi devo comunque chiedere come saprò di aver raggiunto l’obiettivo. Insomma, mi serve comunque un parametro.
Raggiungibile ma sfidante
In soldoni, né troppo difficile né troppo facile, sennò mi demotivo.
Circoscritto nel tempo
Significa che mi devo dare una scadenza: entro quando voglio raggiungere l’obiettivo X? Anche nel caso della scadenza non bariamo mettendola troppo lontana nel tempo e non esageriamo tenendola troppo vicina. Tenete anche conto degli impegni che avete già e di come immaginate saranno le vostre energie nei vari periodi.
Ok, ora che avete assorbito queste linee guida, chiamiamole così, andate a rivedere visione e desideri e immaginate cosa dovete fare per muovervi nella loro direzione. Buttate giù tutto quello che vi viene in mente e poi convertite in obiettivi le varie cose che avete scritto tenendo conto delle indicazioni che vi ho appena dato.
Dopodiché per ciascun obiettivo elencate una serie di azioni che farete per raggiungerlo.
A questo punto mettete in calendario gli obiettivi. Nel senso che ce li dovete proprio scrivere, se è cartaceo, o aggiungere se è digitale. Così li avrete sotto gli occhi.
L’ultimo step è mettere in calendario anche le azioni che dovete fare per raggiungere gli obiettivi. Potete cominciare con l’obiettivo più vicino nel tempo, così avrete modo di verificare se i tempi che avete stimato sono giusti. Poi andando avanti sistemerete gli obiettivi successivi e le azioni relative.
Consigli
Ce l’abbiamo fatta! Prima di salutarvi però vi voglio dare tre consigli, a voi e anche a me, che mi serve sempre.
- Godiamoci il processo I risultati e gli obiettivi sono importanti, ma se non ci godiamo il lavoro che facciamo per raggiungerli non ci sentiremo mai del tutto soddisfatti.
- Sperimentiamo Nulla è scritto nella pietra: se c’è qualcosa che non funziona, lo possiamo eliminare o modificare. L’importante è sperimentare e trovare la chiave giusta per noi.
- Rimaniamo in contatto con noi stessi E per farlo durante la giornata chiediamoci come stiamo, ricordiamoci com’è che ci vogliamo sentire e perché ci vogliamo sentire così.
Bene, siamo arrivati a conclusione! Se vi va di parlarmi dei vostri piani per il 2020, vi aspetto nel gruppo Facebook Casa Buon ascolto oppure nella mia casella email, scrivetemi a ascolta@giada100.com.
Vi ringrazio davvero del tempo che avete trascorso con me. Vi auguro buone feste e ci sentiamo a gennaio! Ciao!
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