Quanto conta nel business saper perseverare? E quanto invece la capacità di lasciar andare? E se fossero, in fondo, la stessa decisione a cui però tendiamo a dare valori diversi? Ne parliamo in questa puntata!
Costruire un'attività in proprio richiede pazienza. Servono anche determinazione e perseveranza, di cui la pazienza in un certo senso è una componente. Ma bisogna anche essere capaci di capire quando è il momento di mollare la presa.
In questo episodio vediamo insieme:
- che valore diamo alla capacità di perseverare e a quella di lasciar andare,
- l'utilità del saper perseverare,
- il framework Europeo delle competenze imprenditoriali,
- gli aspetti negativi della perseveranza,
- l'importanza della capacità di lasciar andare.
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Ciao gente, come butta? Oggi cominciamo una nuova tripletta di puntate e ragioniamo in particolare insieme su un paio di concetti che hanno a che fare con il lavoro in proprio e non che hanno, secondo me, conseguenze importanti sul nostro benessere: perseveranza e lasciare andare, il suo opposto.
facciamo spazio è un podcast che parla di gestione del lavoro con il benessere al centro, attraverso osservazioni, idee e spunti per riflettere e agire.
Io invece, la voce, sono Giada Centofanti, autrice di facciamo spazio e di mestiere business coach e consulente.
Costruire un'attività in proprio richiede pazienza, No, ne discutevamo con una cliente qualche tempo fa e non c' è dubbio che sia così nonostante il nostro desiderio di veder crescere in fretta il nostro business. Servono anche determinazione e perseveranza, di cui la pazienza in un certo senso una componente.
Ma bisogna anche essere capaci di capire quando è il momento di mollare la presa. E però lasciare andare è sempre difficile. Perché? Prima di dirvi la mia, vi chiedo di fare una riflessione. Pensate a questi due concetti perseverare e lasciare andare e pensate a quale valore date all'uno e all'altro.
Fatto. Ok, vi dico la mia. Io penso che ai nostri giorni sia molto difficile lasciare andare, perché le nostre convinzioni personali e le nostre distorsioni cognitive vengono rinforzate da una narrazione comune che dice never give up, keep going, non mollare mai. No? Le persone perseveranti e determinate vengono associate a successo, a volte addirittura all'eroismo, mentre quelle che lasciano sono quelle deboli, quelle che non ci hanno creduto veramente, quelle che non ce l'hanno fatta.
E ovviamente io non sono d'accordo tanto per cambiare. Penso che saper perseverare e saper lasciare andare siano due capacità altrettanto importanti e che non abbiano valore in sé. Saper perseverare è importante e oserei dire che per le persone che lavorano in proprio è fondamentale, perché ci dà tempo di sperimentare, di ideare e di attuare strategie e vedere se producono risultati per poi valutare perché le cose Non succedono in un battito di ciglia, no?
E ci consente anche di affrontare sfide e ostacoli imprevisti che nella costruzione di un'attività non mancano mai. Ci aiuta anche a lavorare sul lungo termine, sul processo e sui progressi che ci portano verso gli obiettivi, che è un po' la questione della pazienza che dicevamo all'inizio e poi saper perseverare ci aiuta perché più in generale darci il tempo di stare in una situazione ci permette di capire se ci stiamo bene, se ci piace, se vogliamo continuare a starci oppure no.
E in effetti, nel framework sulle competenze dell'imprenditoria sviluppato dalla Commissione europea, una delle competenze è proprio la perseveranza, in quel caso accoppiata con la motivazione come macroarea.
La combinazione motivazione e perseveranza viene definita così essere determinati a trasformare le idee in azione, a soddisfare il proprio bisogno di realizzazione, essere preparate ad essere pazienti e a continuare a cercare di raggiungere i propri obiettivi a lungo termine, individuali o di gruppo, essere resilienti, sotto pressione o in caso di avversità e fallimenti eventuali.
Allora però, se la perseveranza è così importante, perché lasciare andare lo è altrettanto? secondo me, in primis per una questione di benessere psicologico. Il messaggio non mollare mai, può portarci a proseguire su una strada che in realtà in realtà non ci sta facendo bene. E io direi che questa cosa va presa in considerazione anche quando stiamo ottenendo i risultati che ci eravamo prefissati, perché può accadere che li stiamo raggiungendo, a scapito però del nostro benessere.
E allora dobbiamo fermarci, ascoltarci e decidere che fare.
Fra l'altro, a quanto pare, secondo una ricerca del Duemila tredici, le persone che faticano a lasciare andare obiettivi che per loro sono diventati però irraggiungibili, tendono a sentirsi più stressate di altre, a mostrare i sintomi di depressione, a essere tormentate dai pensieri intrusivi, ad avere difficoltà a dormire.
E possono anche manifestare sintomi fisici come il mal di testa o addirittura l'eczema.
E oltre a questi aspetti, io credo sia importante considerare che lasciare andare significa liberare spazio nella mente e liberare energie da investire in qualcosa che funziona meglio per noi, che ci gratifica di più, vuol dire quindi fare progressi verso i nostri obiettivi e desideri, però cambiando il percorso per arrivarci.
Che significa che se invece perseverassimo sulla strada iniziale senza mai guardarci intorno, con tutta probabilità ci perderemmo delle opportunità più interessanti e finiremmo per sentirci esauste frustrate, insoddisfatte, col mal di testa, come diceva lo studio di prima.
E per questo io mi sono chiesta come mai non ci sia una competenza sul lasciare andare in quel framework europeo di cui vi parlavo. Non ho una risposta, però posso dirvi che la competenza, secondo me c' è mai nascosta o in qualche maniera inclusa in altre competenze,
Tanto per cominciare. secondo me sta nella stessa definizione di imprenditorialità di quel framework che dice l'imprenditorialità come competenza è definita come la capacità di cogliere e dare seguito a opportunità e idee per creare valore per gli altri. Il valore creato può essere sociale, culturale o economico.
Come dicevamo prima, però saper cogliere opportunità significa saperle vedere, che è una cosa abbastanza impossibile se stiamo con gli occhi fissi sulla nostra strada, perché quella è e non la dobbiamo mala mollare. Anche se non ci sta portando da nessuna parte, o ci sta causando grande stress.
E poi, secondo me, e la capacità di lasciare andare la troviamo anche in una delle definizioni nel quadro di valutazione o autovalutazione del Framework. e proprio nella competenza, motivazione e perseveranza, in particolare nella sotto competenza determinazione.
Il livello esperto, quello più alto in cui si esprime la competenza determinazione, mi dà come indicatore di esserci arrivata questa definizione. Considero tutti i risultati come soluzioni temporanee appropriate al loro tempo e al contesto in cui si trovano e quindi sono motivata a far sì che si sviluppino in un ciclo continuo di miglioramento e innovazione.
Beh, io qua dentro la capacità di lasciare andare ce la vedo, perché si parla di soluzioni temporanee, appropriate al tempo e al contesto e di ciclo continuo di innovazione e miglioramento. Quindi, implicitamente, ci stanno dicendo che il cambiamento è parte integrante integrante dell'attività imprenditoriale.
E cambiare rotta, in fin dei conti, significa lasciare la rotta precedente. Che ne pensate?
Prima di salutarvi e per concludere, spenderei qualche parolina per rimettere un po' in bolla il concetto di lasciare andare, visto che insomma, un pochino bistrattata al bistrattato, al contrario della perseveranza.
Lasciare andare o smettere di fare qualcosa è una decisione tanto quanto decidere di continuare a fare qualcosa. È la scelta di interrompere qualcosa che abbiamo iniziato. Non è un tratto del carattere, non è un difetto, non è qualcosa di cui vergognarsi. E soprattutto non è qualcosa di cui le altre persone hanno diritto a farci vergognare o sentire in colpa.
E poi può essere un grande segno di resilienza e anche di capacità imprenditoriale, visto che per entrambe le cose è fondamentale rispondere alle sfide in modo flessibile.
E allora perché è così difficile lasciare andare? Qualcosina l'abbiamo detto all'inizio di questa puntata, ma la approfondiamo per benino nella prossima. Per oggi invece è tutto io vi ringrazio di essere state con me fino qua. In attesa del prossimo episodio, vi invito come sempre a fare le vostre riflessioni su quello di cui abbiamo parlato oggi.
Se poi vi va, vi va di venire a condividerle con me raggiungendomi su Instagram e LinkedIn, a presto!